art. 337 c.p. Tag

"La nozione di "atto di ufficio" comprende una vasta gamma di comportamenti umani, effettivamente o potenzialmente riconducibili all'incarico del pubblico ufficiale, tra i quali può essere compresa anche l’attività del riportare la calma tra i presenti, attesa la funzione di controllo dell’ordine pubblico di cui sono ordinariamente investite le forze dell’ordine.Il reato di resistenza a un pubblico ufficiale è punito a titolo di dolo specifico, in quanto è caratterizzato dalla volontà di opporsi con la...

"Ai fini dell'integrazione del delitto di resistenza a un pubblico ufficiale non è necessaria una minaccia diretta o personale, essendo sufficiente l'uso di qualsiasi coazione, anche morale, ovvero una minaccia anche indiretta, purché sussista la idoneità a coartare la libertà di azione del pubblico ufficiale.La ratio della norma è quella di tutelare la Pubblica Amministrazione, o meglio il suo corretto funzionamento, da atti dei privati volti a pregiudicare l’operato pubblico, interferendo nel procedimento volitivo o...

"Per integrare la fattispecie di cui all’art. 337 c.p., infatti, occorre che l’agente utilizzi violenza o minaccia per opporsi al compimento di un atto di ufficio o di servizio, indipendentemente dall’esitopositivo o negativo di tale azione ed dall’effettivo verificarsi di un impedimento che ostacoli il compimento degli atti predetti: l’integrazione del reato non richiede che sia impedita, in concreto, la libertà di azione del p.u. (così tra le altre Cass. VI, 29.1.2010. n. 3970). Inoltre,...