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"In tema di responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia prevista dall'art. 2051 c.c., che ha carattere oggettivo senza che rilevi al riguardo la condotta del custode (ovvero il soggetto che ne controlla le modalità d'uso e di conservazione e non necessariamente il proprietario o chi si trova con essa in relazione diretta), è onere del danneggiato provare il nesso causale tra cosa in custodia e danno, ossia dimostrare che l'evento si è...

"In materia di espropriazione immobiliare, qualora sia sottoposto a pignoramento un diritto reale su un bene immobile di provenienza ereditaria e l'accettazione dell'eredità non sia stata trascritta a cura del debitore esecutato, il creditore procedente, se il chiamato all'eredità ha compiuto uno degli atti che comportano accettazione tacita dell'eredità, può richiedere la trascrizione dell'atto, qualora risulti da sentenza, da atto pubblico o da scrittura privata autenticata. Mentre l'acquisto della qualità di erede consegue ex lege,...

"Il rendiconto di cui all'art. 116 L.F. non rientra nella categoria degli atti aventi rilevanza di prova legale sino a querela di falso, potendo esso essere confutato con tutti i mezzi di prova nell’ambito del giudizio avente ad oggetto la sua contestazione.""Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo digestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...

"L’onere di determinatezza della previsione contrattuale delle CMS deve essere valutato con particolare rigore, dovendosi esigere per lo meno la specifica indicazione di tutti gli elementi che concorrono a determinarla, ossia la percentuale, la base di calcolo, i criteri e la periodicità di addebito, in assenza dei quali non può nemmeno ravvisarsi un vero e proprio accordo delle parti su tale pattuizione accessoria.Né vale a colmare il difetto di specificazione la circostanza che i meccanismi...

"In tema di onere della prova nell’ambito della responsabilità medica, il paziente non è tenuto a dimostrare l'inadempimento del sanitario, ma solo il nesso causale tra la condotta e il danno subito. Questo implica che il paziente deve fornire prove sufficienti per dimostrare che il danno è una conseguenza diretta della condotta sanitaria. Non basta, infatti, affermare che vi sia stato un danno, ma è necessario collegarlo chiaramente alla specifica azione o omissione del sanitario....

"In materia di contratti bancari di conto corrente stipulati in data antecedente all’entrata in vigore della Delibera CICR (intervenuta in data 9.02.2000 che stabiliva le condizioni per la validità dell’anatocismo nei contratti bancari, distinguendo tra il contratto di conto corrente ed i contratti di finanziamento con piano di rimborso rateale) sono da considerarsi nulle: le clausole anatocistiche non oggetto di successiva pattuizione scritta in conformità alla normativa successiva per violazione dell’art. 1283 c.c., la clausola...

"Al fine di riconoscere al mediatore il diritto alla provvigione, l'affare deve ritenersi concluso quando, tra le parti poste in relazione dal mediatore medesimo, si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per la esecuzione specifica del negozio, nelle forme di cui all'art. 2932 c.c., ovvero per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del negozio programmato. Va, invece, escluso il diritto alla provvigione qualora tra...

"Il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui la conclusione dell'affare sia in rapporto causale con l'attività intermediatrice, non occorrendo un nesso eziologico diretto ed esclusivo tra l'attività del mediatore e la conclusione dell'affare, poiché è sufficiente che il mediatore - pur in assenza di un suo intervento in tutte le fasi della trattativa ed anche in presenza di un processo di formazione della volontà delle parti complesso ed articolato nel...

"In presenza di una contrattazione preliminare relativa a compravendita immobiliare scandita in due fasi, con la previsione della stipula di un contratto successivo alla conclusione di un primo accordo, il giudice di merito, con valutazione di fatto rimessa al suo prudente apprezzamento (anche con riferimento alla comune intenzione delle parti da ricercarsi nel senso letterale delle parole e delle espressioni usate), deve preliminarmente verificare se tale accordo costituisca già esso stesso contratto preliminare, valido e...

"Qualora il proprietario dell'ultimo piano di un edificio condominiale, senza alcuna autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale, provveda a modificare una parte del tetto trasformandola in terrazza (od occupandola con altra struttura equivalente od omologa) a proprio uso esclusivo, tale modifica è da ritenere illecita, poiché non può invocarsi, a sostegno della legittimità dell'intervento, l'applicabilità dell'art. 1102 c.c., vertendosi non in presenza di una modifica finalizzata al migliore godimento della cosa comune, bensì dell'appropriazione di una...